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Figli di Urano e di Gea, erano dodici; sei maschi e sei femmine. Essi mossero una terribile guerra contro Zeus che ebbe alterne vicende.

Celebre indovino tebano al quale la leggenda attribuì le più singolari avventure.

Figlio di Periere, re di Messenia, e di Gorgofone, e padre dei Dioscuri, di Elena e di Clitennestra. Fu privato del trono dal fratello Ippocoonte e dovette ricoverarsi in Laconia.

 Sinonimo di frontone. In architettura, in particolare quella templare, la superficie triangolare del frontone, liscia o ornata di statue, ovvero la parete delimitata ai lati dalle cornici inclinate degli spioventi (rampanti) del tetto e inferiormente dalla trabeazione orizzontale.

Scultore greco, originario forse di Epidauro, operante nella prima metà del IV sec. a.C. e riconducibile alla corrente postfidiaca. Lavorò al tempio di Asklepios a Epidauro e al Mausoleo di Alicarnasso, nell’esecuzione del fregio con episodi di amazzonomachia e centauromachia.

Figlio mostruoso di Gea e del Tartaro e marito di Echidna, con la quale generò solo mostri, fra cui il cane Cerbero, l’Idra di Lerna, Ladone e Ortro. Aveva un aspetto mostruoso, con la metà superiore del corpo da uomo alato e serpentiforme quella inferiore.

 Figlio di Pelope e di Ippodamia e fratello di Atreo.

Figlia di Oceano e di Teti, dea della fortuna, venerata ed onorata nei templi come patrona del pubblico benessere. Successivamente assunse un significato più generico, identificandosi con la Sorte che governa i misteri mortali a suo capriccio.

Il corteo composto da satiri, menadi e sileni che accompagnava Dioniso nelle sue peregrinazioni.

Costruzione circolare con copertura a falsa cupola di uso civile e funerario.



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